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la tutela dei trabocchi abruzzesi

La tutela dei Trabocchi

 

Da tempo si è convenuti all’importanza di tutelare i trabocchi come elementi caratteristici ed unici della costa abruzzese. Inserito nel Patto Territoriale Sangro Aventino del 2010, abbiamo visto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la realizzazione di uno studio di fattibilità e di promozione della Costa dei Trabocchi. Sono stati coinvolti vari enti, tra cui la Provincia, la Camera di Commercio di Chieti, Confesercenti, Confindustria e tanti altri attori.

L’obiettivo è quello di potenziare la fruizione integrata e la sostenibilità delle risorse ambientali, culturali e di identità sottolineando l’importanza della tutela di queste speciali macchine da pesca, custodi della tradizione marinara.

Il fine è quello di realizzare un Parco della Costa dei Trabocchi che tuteli e getti le basi per un turismo sostenibile e rispettoso del territorio. Di fondamentale importanza è la realizzazione della pista ciclabile attraverso il vecchio tracciato ferroviario, che offrirà una fruibilità maggiore di luoghi spesso inaccessibili ma di unica bellezza.

I trabocchi possono sembrare molto resistenti ma sono dei giganti delicati. Quelli delle coste abruzzesi, a differenza di quelle del Gargano, sono in mezzo all’acqua ed esposti costantemente alla forza del mare e del vento. Occorre adottare, dunque, diverse precauzioni ed effettuare particolari manutenzioni per garantirne la loro stabilità e la loro sicurezza. Le tavole vanno sostituite ogni 2-3 anni, i pali vanno costantemente monitorati in quanto si possono corrodere mentre e le stesse barre di acciaio sono soggette ad arrugginire (vedi le caratteristiche).

Attualmente un trabocco può essere valutato dai 150 ai 300 mila euro.

 

La seconda vita dei trabocchi

 

In passato il trabocco era di piccole dimensioni e poteva ospitare solo le persone necessarie alla pesca. I proprietari erano principalmente commercianti di pesce che immettevano sul mercato pesce azzurro, spigole, cefali e molto altro. Da fonte di sostentamento per il commercio ittico si è passati alla realizzazione di complessi ristoranti che riescono a soddisfare numerosi coperti a pasto.

Il pesce locale servito viene abbinato a prodotti enogastronomici tradizionali delle località a ridosso del mare. Alcuni sono rimasti esteticamente come un tempo ma si sono riconvertiti al turismo ospitando comitive che apprezzano i racconti storici dei traboccanti e che amano assistere al tentativo di pesca durante la loro visita.

I trabocchi sono parte integrante dell’identità costiera teatina e rappresentano un tesoro d’Abruzzo da custodire e preservare; essi raccontano la storia di una civiltà legata al mare ed alla pesca. “Lu travocche” rappresenta un luogo che trasmette emozioni, dove la brezza marina ci trasporta in una dimensione arcaica.

Salire sul trabocco significa sentire scricchiolare il legno sotto i piedi, osservare il mare che accarezza i pali, seguire la danza dei gabbiani, e il tutto fa pensare ad un luogo intrinseco di leggende e magia.

 

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